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SALUTE

By Dr. Mercola

Come discusso in numerose occasioni, la vitamina D è un nutriente fondamentale per una salute ottimale e la fonte migliore a disposizione è l’esposizione al sole.
Tuttavia molte persone integrano la vitamina D per via orale, cosa che può causare problemi se non si assume anche una sufficiente quantità di vitamina K2.

 La vitamina K2 si lega, in una danza delicata, con la vitamina D e sono necessarie entrambe, in corretta quantità, per una salute ottimale. L’importanza di questo equilibrio è stato ribadito in uno studio recente…

La vitamina D e la vitamina K2 rallentano la progressione della calcificazione delle arterie

Lo studio confronta gli effetti della somministrazione per via orale della vitamina K2 (MK-7) insieme alla vitamina D o della sola vitamina D sulla progressione della calcificazione delle arterie coronariche e sullo spessore medio dell’intima delle carotidi (il rivestimento delle principali arterie del collo che approvvigionano il sangue al cervello) indicatori, questi, di potenziali disturbi cardiaci letali e ictus.

I dati rivelano una più lenta progressione della calcificazione in coloro che hanno assunto sia la vitamina K2 che la vitamina D rispetto a chi prendeva la sola vitamina D.1 L’autore principale dello studio ha dichiarato:

“Secondo questo studio la K2 e la D proteggono dalla calcificazione cardiovascolare, mentre la sola vitamina D non lo fa. Questo ha conseguenze positive per la salute umana”.

Infatti, mentre la vitamina D provvede a migliorare lo sviluppo delle ossa, aiutando l’assorbimento del calcio, ci sono nuove prove che dimostrano che la vitamina K2 indirizza il calcio allo scheletro, prevenendone il deposito dove non desiderato.

Come negli organi, negli spazi articolari e nelle arterie. Le placche arteriose sono costituite prevalentemente da depositi di calcio (aterosclerosi), da qui il termine “indurimento delle arterie”.

Inoltre, la progressione dell’aterosclerosi può avvenire per molti anni, anche decenni, senza provocare sintomi, perché il calibro delle arterie (lumen) è sufficientemente elastico da espandersi per compensare l’accumulo delle placche.

È così solo se le arterie non hanno iniziato a calcificarsi, dato che la formazione di calcificazioni fibrose sopra alle placche impedisce ulteriori dilatazioni compensatorie del lume delle arterie, situazione che rappresenta il passo finale e fatale nella progressione che porta ai disturbi gravi.

È noto, inoltre, che la vitamina K2 attiva un ormone proteico chiamato osteocalcina, prodotto dagli osteoblasti, necessario per legare il calcio alla matrice dell’osso. L’osteocalcina sembra aiutare a prevenire il deposito del calcio sulle pareti delle arterie.

In altre parole, senza l’aiuto della vitamina K2, il calcio che la vitamina D fa entrare, potrebbe lavorare CONTRO, aumentando il deposito nelle arterie coronariche invece che nelle ossa.

Calcio e vitamina D senza vitamina K2 possono essere pericolosi

Prendere calcio e vitamina D in carenza di vitamina K2 potrebbe essere peggio che non prenderli, come dimostrato da una meta-analisi che collega l’integrazione di calcio agli attacchi cardiaci.2

Questa meta-analisi analizza studi relativi all’integrazione di solo calcio, senza nutrienti complementari quali magnesio, vitamina D e vitamina K2 che aiutano a mantenere l’organismo in equilibrio.

In assenza di questi altri importanti cofattori, il calcio PUÒ avere effetti negativi, come l’accumulo nelle arterie coronariche, avviando un’eccessiva coagulazione e provocando attacchi cardiaci. Quindi, se si ha intenzione di prendere del calcio, è necessario assicurarsi che sia in equilibrio con la vitamina D e la vitamina K2.

La vitamina K2 e la proteina GLA della matrice (MGP)

Gli autori dello studio citato rilevano che, oltre al ruolo con l’osteocalcina, uno dei meccanismi in cui la vitamina K2 esercita un ruolo protettivo sulla progressione dei danni vascolari, può essere collegato al suo impatto con la proteina GLA della matrice o MGP (Matrix GLA Protein).3 La MGP è la proteina responsabile della protezione dei vasi sanguigni dalla calcificazione.

Quando i tessuti molli del corpo sono danneggiati, rispondono con un processo infiammatorio che può provocare il deposito di calcio nei tessuti danneggiati. Questo, all’interno dei vasi sanguigni, rappresenta il meccanismo sottostante ai disturbi alle arterie coronariche - la formazione delle placche - che può portare agli attacchi cardiaci.

La vitamina K2 e la vitamina D lavorano insieme per aumentare la MGP che, nelle arterie in salute, aggrega le fibre elastiche della tonaca media (il rivestimento delle arterie) proteggendole dalla formazione di cristalli di calcio. Secondo il Prof. Cees Vermeer, uno dei massimi ricercatori sulla vitamina K2:

“L’unico meccanismo di auto-protezione dalla calcificazione delle arterie, è attraverso la MGP, proteina “vitamina K-dipendente”. La MGP è il più potente inibitore della calcificazione dei tessuti molli attualmente conosciuto, ma gli adulti che non ne integrano la dieta sono carenti di vitamina K a tal punto che il 30% della loro MGP è sintetizzata in forma inattiva.

Quindi la protezione dalla calcificazione cardiovascolare, nella popolazione giovane e in salute, è solo del 70% e questo dato si riduce all’avanzare dell’età.”

La vitamina K2 - MK-7: cosa c’è da sapere

Esistono molte diverse forme di vitamina K2. L’MK-8 e l’MK-9 derivano, principalmente, dai prodotti caseari fermentati, tipo il formaggio. L’MK-4 e l’MK-7 sono due delle forme più significanti di K2 e si comportano in maniera molto diversa nell’organismo. MK-7, che è la forma utilizzata nello studio citato, è un agente più nuovo con un maggior numero di applicazioni pratiche, grazie alla più lunga permanenza nell’organismo; la sua emivita è di tre giorni, il che significa che si ha una migliore probabilità di accumularne un consistente livello sanguigno rispetto alla MK-4 o alla vitamina K1.

L’MK-7 è estratta dal fermentato di soia giapponese, chiamato natto; si può ottenere tutta la K2 necessaria (circa 200 microgrammi) mangiando 15 grammi di natto al giorno. Tuttavia il natto non è gradito ai palati occidentali per cui la vitamina K2 può essere trovata, incluso l’MK-7, in altri cibi fermentati, comprese le verdure fermentate prodotte con colture di start appropriate (la coltura di start di batteri che producono vitamina K2). 30 g di formaggio Gouda o Brie contengono circa 75 mcg di vitamina K2, mentre gli scienziati hanno trovato alti livelli di MK-7 nel formaggio Edam.

La Dr.ssa Kate Rheaume-Bleue, medico naturopata, stima che circo l’80% degli americani non assumono, con la loro dieta, sufficiente vitamina K2 per attivare le proteine K2 che trasportano il calcio dove è necessario e lo rimuovono da dove non dovrebbe essere.

L’alternativa migliore all’assunzione di vitamina K2 attraverso la dieta è l’integrazione. L’MK-7 è l’integrazione desiderabile dato che gli integratori in forma MK-4 sono, al momento, sintetici. Sebbene dosi esatte non siano state ancora stabilite, il Prof. Vermeer consiglia un’integrazione tra 45 mcg e 185 mcg, per gli adulti. Bisogna porre attenzione a dosaggi maggiori se si assumono anticoagulanti ma, se si è in buono stato di salute generale e non si prendono i farmaci citati, suggerisco 150 mcg al giorno.

Importante: se si integra vitamina D per via orale è necessaria anche la vitamina K2

Se vi ricorderete di una sola cosa di questo articolo, fate che sia questa: se si opta per l’integrazione orale di vitamina D, è necessario assumere con l’alimentazione o integrare la vitamina K2. La Dr.ssa Rheaume-Bleue avverte:

Ci sono moltissime persone che assumono dosi massicce di vitamina D e ne prendono sempre più. Questo può causare gravi danni se manca la K2 che completa il lavoro posizionando correttamente il calcio. Si vedono raramente sintomi di tossicità da vitamina D. Questo può provocare calcificazioni inappropriate. Ma, effettivamente, tali sintomi possono essere provocati dalla carenza di vitamina K2…”

Inoltre una consistente e crescente mole di ricerche dimostra chiaramente che la vitamina D è fondamentale per una buona salute e la prevenzione delle malattie. La vitamina D influenza il DNA attraverso i recettori della vitamina D (VDRs) che la legano a specifiche tratti del genoma umano. Gli scienziati hanno identificato quasi 3.000 geni influenzati dal livello di vitamina D e i recettori della vitamina D sono stati trovati in ogni parte del corpo umano.

Bibliografia

1 Nephrology Dialysis Transplantation 2013, Volume 28, Issue supple 1, pp 1352-1357

2 BMJ 2010;341:c3691

3 Nephrology Dialysis Transplantation 2013, Volume 28, Issue supple 1, pp 1352-1357

Tratto da:

http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2013/10/19/vitamin-d-vitamin-k2.aspx

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