Buttiamo almeno un terzo del cibo che acquistiamo. Ma si può risparmiare, senza correre rischi.
La data d scadenza degli alimenti è sempre da rispettare? Ci sono trucchi per prolungarla? Sono tanti i dubbi sul cibo scaduto, magari anche da poco. E' da buttare oppure no?
Secondo recenti statistiche senmbra, infatti, che su 40 euro di spesa, quasi un terzo finiscano nella spazzatura a causa della scadenza. Facciamo il punto con la dottoressa Giovanna Cecchetto.
La scadenza degli alimenti si suddivide in due grandi categorie: si può trovare la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro.." o "da consumarsi entro...".
Già questa differenza incide sulle possibilità di sforare o meno i termini, spiega la dietista. Nel primo caso, infatti, si può andare oltre la scadenza di qualche giorno, perchè la data non incide sulla sicurezza del prodotto, ma sugli aspetti organolettici (sapore, forma, colore, ecc), mentre nel secondo caso il termine è perentorio, tanto più che spesso riporta il giorno, mese e anno di scadenza e no solo il mese e l'anno. Ma a patto che l'alimento sia stato ben conservato.
"C'è da considerare anche l'aspetto del cibo: se non vi sono elementi di deterioramento nel colore o nell'aspetto, può essere assaggiato. Se anche il gusto non si è modificato, è ancora commestibilie".
QUALITA' NUTRIZIONALI E SICUREZZA
Quasi tutti gli alimenti "sopravvivono" qualche giorno in più rispetto alla scadenza riportata sulla confezione senza che vi siano rischi per la salute di tossinfezioni alimentari (causa di gastroenteriti o altri disturbi), ma possono perdere le loro qualità organolettiche (aspetto, gusto, colore) e nutrizionali (il loro contenuto di vitamine, antiossidanti, sali minerali e quant'altro).
"Il consiglio generale, quindi, non è solo quello di consumare i prodotti entro i termini previsti, ma anche quello di seguire tutti gli accorgimenti utili per salvaguardarne e mantenerne la qualità organolettica e nutrizionale oltrechè igienica. Perciò è consigliabile non farsi tentare dalle superofferte della grande distribuzione di prodotti a basso prezzo perchè a ridosso della scadenza.
Meglio fare una spesa mirata, oculata e programmata, magari di una settimana, con un menù ben chiaro in testa, senza comprare alimenti che poi non si utilizzano, piuttosto che farsi prendere la mano e buttare via chili di cibo senza aver ottenuto il risparmio economico perseguito con la superofferta" suggerisce l'esperta.
"Attenzione anche alle modalità d'uso (dal lavaggio accurato, alla conservazione a temperature e in condizioni ambientali idonee). Sono molti i fattori che possono determinare variazioni fisiologiche negli alimenti quando si avvicina la data riportata sulla confezione, ancor prima che inizino fenomeni alterativi".
QUALI CIBI "SOPRAVVIVONO" BENE E SENZA INSIDIE
Per alcune tipologie si allunga la vita
Latte e Latticini
In generale possono essere consumati uno o due giorni dopo la scadenza, fino a quando non presentano variazioni di gusto o di aspetto (gusto acido, separazione tra parti liquide e solide, ecc).
Yogurt
Resiste addirittura fino a sei/sette giorni dopo il termine, mai fermenti che contiene perdono vitalità e la qualità non è più ottimale.
Formaggio Fresco
Ricotta, crescenza, robiola ecc, si comportano come il latte, yogurt e burro
Formaggio Stagionato
Fontina, parmigiano, grana, gorgonzola, taleggio ecc, durano qualche giorno oltre la scadenza, quattro o cinque, in frigorifero. In entrambi i casi, però, attenzione che non sia presente la muffa, che si riconosce per parti rosate o verdognole sulla superficie del prodotto e va rimossa accuratamente. La conservazione in frigorifero è più importante per i i formaggi freschi.
Per quelli stagionati può andar bene anche la cantina se il taglio è grosso, ma deve essere bonificata e possedere un'areazione e umidità ottimale (difficile ottenerla nelle cantine delle abitazioni delle grandi città, più facile in campagna).
Scatolette
Di tonno, sgombro, acciughe, ecc. resistono qualche mese in più, ma si deve controllare che la confezione non presenti rigonfiamenti anomali sul coperchio (la tossina botulinica è in agguato).
Insalate fresche prelavate
Hanno una scadenza che deve essere rispettata, anzi a volte l'ideale è consumarle fino al giorno prima perchè presentano già delle alterazioni organolettiche (si presentano macerate o appassite o acidule). Dopo la scadenza non fanno male, ma perdono tutti i loro benefici.
Le verdure fresche, invece, acquistate dal fruttivendolo e senza scadenza, durano qualche giorno in più in frogorifero.
Biscotti, Pasta, Snack, ecc.
Quelli senza farciture possono essere consumati anche dopo un mese dalla scadenza, ma potrebbero aver cambiato il gusto e non essere più croccanti.
QUELLI PIU' PERICOLOSI
Più rischi con carne e pesce
Carne Fresca
Quella venduta al dettaglio dal macellaio (senza scadenza) di media grandezza può durare dai due/tre giorni in frigorifero. Se il taglio è grosso, arriva anche fino a quattro/cinque giorni senza deteriorarsi. Ma carpacci, hamburger e altre carni macinate o già trattate non resistono più di ventiquattro ore in frigorifero.
Pesce fresco
Deve essere consumato entro due giorni dall'acquisto.
Salumi e Insaccati
Quelli tagliati al dettaglio (salame, prosciutto, bresaola, ecc) vanno consumati entro due/tre giorni. Se sono sottovuoto, in vaschetta, hanno una data di scadenza da rispettare. Una volta aperti, però, vanno mangiati entro due/tre giorni.
Il salame non tagliato o i grandi pezzi di prosciutti possono essere conservati in cantina anche per un mese, sempre che la temperatura, umidità e aerazione di questa sia ottimale (come per il discorso dei formaggi).
Surgelati
Devono essere consumati entro la data di scadenza. La loro conservazione corretta è fondamentale per tutta la filiera: va rispettata la catena del freddo senza interruzione e, una volta scongelati, non vanno ricongelati.
(tratto da Più Sani Più Belli - Maggio 2012)