La nascita del più famoso portadoni, tra folletti nordici e santi cristiani, fino alla CocaCola.
Quando è nato Babbo Natale? Anzi: quando, come e soprattutto dove? Tre paesi (Norgevia, Svezia e Finlandia) si disputano la cittadinanza esclusiva e la paternità del personaggio simbolo del Natale laico.
Che però è figlio di molti padri e molte patrie (inclusi gli USA) e ha varie date di nascita, sgranate fra l'alba dei tempi e gli Anni '30 del Novecento. Insomma, l'odierno Babbo Natale è nato "a tappe" dalla sovrapposizione di personaggi diversi, fra cui vari genietti dei miti nordici e un paio di santi cristiani.
Folletto.
Non c'è dubbio che l'anziano dispensatore di doni abbia le sue radici nel Nord Europa, dove conta tre residenze "ufficiali", dotate di uffici postali dedicati, che gestiscono le lettere spedite dai bambini: in Finlandia c'è Rovaniemi, cittadina sul Circolo Polare; in Svezia Tomteland, sul lago Siljan, a nord-est di Stoccolma; in Norvegia Drobak, sul fiordo di Oslo.
La tripla residenza è logica, perchè Babbo Nataleha antenati in tutti e tre i Paesi: i tomten in Svezia, i nissen in Norvegia e Joulupukki in Finlandia.
I tomten e i nissen sono folletti della mitologia vichinga, che secondo la tradizione vivono sotto le abitazioni degli uomini e campano dei loro avanzi. Per questo nelle campagne scandinave, ogni giovedì sera, per tutto l'anno i bambini mettono fuori dalla porta i resti della cena. I folletti ricambiano in inverno, portando loro dei doni.
Quanto a Joulupukki, porta doni a sua volta, ma è una capra che secondo l'antica leggenda lappone vivrebbe sulla Korvatunturi, una strana altura a forma di orecchia, a ridosso del confine russo.
Colleghi.
A questi portatori di doni dal Dna pagano si sono affiancati due "colleghi" cristiani: san Basilio nel mondo slavo e san Nicola in quello germanico.
Il primo, in origine, non girava per le case a Natale, ma a Capodanno. E tuttora il secondo fa lo stesso il 6 dicembre, vestito da vescovo e in compagnia di un diavoletto (Krampus). Si tratta du figure ben diverse dai folletti nordici, eppure proprio san Nicola (in olandese Sinterklaas, storpiato poi in "Santa Claus") ha finito per fondersi con tomten-nissen.
Fatto verde.
Ma doce ha avuto luogo l'improbabile sovrapposizione? In America, a inizio '800: la più antica traccia scritta di questo "sincretismo" è una poesia pubblicata nel 1823 sul Sentinel, un giornale di Troy (New York) e dedicata a un "Santa Claus" che però somigliava ai nissen e viaggiava su una slitta con renne.
L'iconografia saltò il fosso più tardi, nel 1875, quando una pittrice svedese, Jenny Nystrom, lanciò una serie di cartoline augurali con le prime immagini di un Babbo Natale moderno, ma che vestiva di verde.
Fu l'illustratore americano Haddon Sundblom, nel 1930, a codificare l'abito biancorosso che conosciamo. Perchè la scelta? Perchè la committente di Sundblom era la Coca-Cola, che usò poi Babbo Natale come testimonial fisso nella sua bibita, venduta in lattine con gli stessi colori.
Così Santa Claus partì alla conquista del mondo, in tandem con la Coca-Cola, cui il mondo comunista reagì rispolverando la figura di Ded Moroz (Nonno Gelo).
(tratto da Focus Storia dicembre 2009)