BENESSERE & DINTORNI

BLOG di TECNOLOGIE DI BENESSERE

NOI E LA NOSTRA MENTE

sentiero

A volte ti chiedi: sto facendo le cose giuste? E' la vita adatta a me? Sono sulla mia strada? Come saperlo? Quando non sei più sicuro delle tue opinioni su te stesso e sulle cose e lasci che le emozioni ti vengano a visitare, allora l'anima si allarga e ti porta incontro al benessere.

A tu per tu con Raffaele Morelli.

"Come faccio a sapere se sono sulla strada giusta? Da quali segnali posso capirlo? Chi mi può aiutare?". Queste sono domande che sento pormi spesso; molti credono che io la sappia più lunga di loro... su loro stessi! In realtà la vera domanda è questa: ci vuole un occhio speciale, qualche intendimento particolare per comprendere dove stiamo andando, se quella che facciamo è veramente la nostra strada?

Quanti falsi profeti sulla tua vita.
Negli anni ho imparato che quelli che si sentivano sicuri delle loro idee, quelli pieni di certezze, non sono andati da nessuna parte. Le certezze chiudono l'anima in una gabbia: non le permettono di danzare, di svelare nuove tappe, nuove immagini da incontrare.

Sei sulla strada giusta, quindi, se diventi più insicuro, se il tuo cammino è diventato sempre più incerto. L'incertezza serve all'anima per creare un campo energetico in cui tramontano i pensieri. Il sentiero che ognuno di noi deve percorrere avviene spontaneamente, senza regole razionali, senza ragionamenti: l'incertezza prepara le scarpe per il cammino.

Se ti vesti da buddista, se dinventi ciò che credi, se cambi religione, se hai una religione... sei molto lontano dall'anima. Idem per chi diventa fanatico dello yoga, del tantrismo, dell'induismo e li usa come certezze... Il tuo cammino prevede un continuo sperimentare il nuovo che arriva: se è filtrato da un occhio che sa già cosa deve trovare, non vai da nessuna parte.

Molta incertezza, molti demoni.
Cosa sono i demoni? Quelli che chiamiamo "peccati", l'avidità, la gelosia, la rabbia, l'orgoglio, sono forze che ci assalgono, che ci sorprendono da dentro. Sono più forti di noi, proprio come i sintomi: l'ansia, la paura, la depressione, le ossessioni. Peccati e sintomi sono demoni e sono importanti per il cammino.

Sono forze caotiche, senza ordine. Sono preziose perchè sono incontrollabili e non vengono mai dall'esterno. Ma si lasciano assaporare solo dal di dentro. Sono gli Dei: non sono buoni o cattivi, se non per il nostro giudizio. Quando arrivano a trovarci e ci sorprendono, vuol dire che il nostro sentiero è quello giusto. Niente come i demoni ci distoglie da una vita comune, spenta: bisogna aver cura di loro.

Guai a cercare di allontanare le "brutte cose" che si affacciano dentro di noi. Quando compaiono sono sempre il sintomo che l'essenza, il Sè, vuole scendere in campo. Io le guardo dolcemente e mi dico: "Guarda sta arrivando la gelosia. Vieni pure -le dico- "bella signora antica come il mondo".

La spontaneità cosciente.
Che cosa c'è di più antico della gelosia, della rabbia, della paura? Le persone di cui non dovete mai fidarvi sono quelle che vi dicono che ne sono esenti. Chi ne è esente non sta facendo nessun cammino. Ci rimangono male, oggi che ho imparato a guardare i demoni che vengono a trovarmi e ad accoglierli, quando si allontanano da me. Mi preoccupo se non mi arrabbio più, se non ho scoppi d'ira. Mi domando se per caso non mi sto inaridendo. Se non mi sto domandando.

"E allora - mi chiede Anita a un gruppo del giovedì - dobbiamo cadere in preda delle cose brutte per essere noi stessi?" Credo proprio di si, anzi dobbiamo custodirle, averne cura come doni dell'anima. Dire all'invidia: "Sei la mia amica, stai con me" ci rende speciali. Non siamo bigotti come gli altri. I bigotti per definizione non sono in nessun cammino. Solo così siamo immersi, come ricorda Marie Louise Von Franz, nel fiume della vita. Lo stesso vale per l'ansia, la tristezza, la paura delle malattie, della morte.

"A un certo punto - mi chiede ancora Anita - saremo sereni, arriveremo alla nostra meta?" Avere e dare uno scopo alla propria vita è la peggior cosa che si possa fare. Il cammino, il sentiero, lo porta avanti solo il nostro lato nascosto. Niente aspettative, niente credenze. Affidarsi al buio e dirsi "Non so dove vado...". Se non sai dove vai, allora, senti la magia della vita, la partecipazione con il tutto. Le cose capitano, le cose che desideri. E non sei stato tu. Sei sul sentiero e non lo hai scelto tu.

(tratto da: Riza Psicosomatica Giugno 2012)

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