La depressione non va scacciata ma accettata e vissuta nel modo giusto. Una prima tecnica da usare durante gli "attacchi" è visualizzare "alla luce" il proprio dolore.
Quando arriva la tristezza non pensiamo mai che è un'energia cosmica primordiale che ci viene a trovare, che è l'atmosfera autunnale che respiriamo e che ci attraversa. Così, come gli alberi perdono le foglie, anche noi lasciamo andare vecchie parti di noi, o modi di essere che non sono più funzionali per aprire le porte al nuovo, al cambiamento, al prossimo ciclo che ricomincia.
Ecco perchè quando siamo assaliti dalla tristezza non dovremmo subito scacciarla via, solo accogliendola faremo emergere da quello stato d'animo una creatività inaspettata.
Questo esercizio ci aiuta a ritrovare, in un momento di buio, le risorse che vengono dal profondo: anche nei momenti più difficili è infatti attingere a canali energetici nuovi, inaspettati e molto potenti. Basta capire dove e come trovarli: per farlo mettiamoci in gioco con questa pratica quotidiana.
COSA FARE PER RITROVARE LA GIOIA
Questo esercizio ci aiuta a capire che la tristezza, quando si affaccia, non è mai da sola, insieme a lei c'è la gioia o l'eccitazione...
Siamo abituati a vivere un'emozione per volta e non sappiamo che mentre stiamo piangendo, c'è un lato di noi che ride. Abituarsi a cercare le emozioni opposte è un buon modo di vedere la tristezza da un'altra angolatura e ritrovare il benessere.
ACCETTA LA TUA SOFFERENZA
Quando ti senti triste, percepisci il punto del corpo in cui avverti il fastidio e mettici sopra la mano destra. Lascialo espandere sempre di più e immagina che questa sensazione che provi si trasformi in un cerchio, avverti la sua presenza e immagina che si faccia sempre più piccolo, più piccolo, fino a che diventa polvere e sale in superficie.
"SBRICIOLA" IL DOLORE E FALLO USCIRE
Adesso immagina che dei pulviscoli neri escano dalle tue orecchie, dai pori della pelle, dal naso, dalla bocca e percepisci un senso di leggerezza e liberazione. Ora poni l'attenzione su un punto del corpo lontano da quello in cui avevi localizzato il fastidio e percepisci la tranquillità du questo punto.
RICERCA LA SPENSIERATEZZA IMPROVVISA
Immagina ora l'ultima volta che hai riso a crepapelle e calati in quella situazione. Con chi eri? Cosa stavi facendo? Osserva il tuo viso, le tue espressioni, il senso di sperieratezza che hai provato... Rivivi quel momento, istante per istante... vedrai che presto, senza rendertene conto, starai già sorridendo e forse a breve scoppierai in una fragorosa risata.
(tratto da Riza Mente Corpo n. 54 2011)