Riguardo al colesterolo c’è una grande confusione; sia riguardo al fatto che alti livelli di colesterolo siano responsabili di disturbi cardiaci, sia che le statine - che sono i farmaci per il colesterolo - siano veramente la soluzione più appropriata per ridurre il rischio dei disturbi cardiaci.
By Dr. Mercola
Il documentario qui sotto - Statin Nation - il grande occultamento del colesterolo, fa luce su questo argomento.
Purtroppo la visione integrale, limitata a qualche giorno, è scaduta. Si possono vedere i primi 13 minuti del filmato o acquistarne una copia. Si può sostenere la campagna di sensibilizzazione con l’acquisto di una copia del DVD visitando Statinnation.net
Come si dice nel filmato, i disturbi cardiaci sono la principale causa di morte a livello mondiale e la forma più comune è la coronaropatia (CHD). La CHD colpisce i vasi sanguigni che forniscono sangue al cuore, provocandone il restringimento e riducendo l’afflusso di ossigeno al cuore stesso.
L’opinione comune è che l'ipercolesterolemia sia il principale fattore di rischio per questo disturbo - anche i bambini “sanno” che il colesterolo forma le placche e che queste sono nocive per il cuore.
L’attenzione sul colesterolo ha creato un enorme mercato per le statine; farmaci che agiscono bloccando, a livello epatico, l’enzima responsabile della produzione del colesterolo.
Le statine sono tra i farmaci più prescritti del mercato e sono la prima voce di profitto per le aziende farmaceutiche, grazie, principalmente, a campagne pubblicitarie incessanti e di grande successo, mirate al consumatore finale.
Intanto, già nel 2010, esistevano almeno 900 studi che ne provavano gli effetti negativi che vanno dai problemi muscolari, all’aumento del rischio di cancro! Le statine, oltre a essere pericolose per la salute, non riducono il rischio di disturbi cardiaci, perché il colesterolo alto NON aumenta il rischio cardiovascolare…
Da dove nasce il mito ipercolesterolemia-disturbi cardiaci?
L’idea che il colesterolo alto sia causa di disturbi cardiaci può essere fatta risalire a Rudolf Virchow (1821-1902), un patologo tedesco che scoprì, nel corso delle autopsie, l’ispessimento delle arterie, ispessimento che attribuì all’accumulo di colesterolo. Successivamente, Ancel Keys (1904-2004), un noto fisiologo, pubblicò il suo documento più importante, conosciuto come “Seven Countries Study1, che servì da base per quasi tutto il supporto scientifico iniziale alla Teoria del Colesterolo.
Lo studio collegò il consumo di grassi saturi alla coronaropatia. Quello che molti non sanno, è che Keys, per provare le sue correlazioni, analizzò selettivamente le informazioni di sette sole nazioni invece di confrontare tutti i dati disponibili al momento - provenienti da 22 paesi.
Come si può sospettare, gli studi esclusi erano quelli che non si adattavano alle sue ipotesi, vale a dire sia quelli che mostravano una bassa percentuale di grassi nella dieta e un’alta incidenza di morte per coronaropatia sia quelli che mostravano una dieta ricca di grassi e una bassa incidenza delle coronaropatie. Quando si sono analizzati i dati di tutte e 22 le nazioni non è stata trovata alcuna correlazione. Non c’è davvero NESSUNA correlazione tra alti livelli di colesterolo e la formazione delle placche che provocano disturbi cardiaci.
Perché è necessario il colesterolo?
Quello che manca nell’ipotesi colesterolo-cardiopatie è la comprensione olistica di come il colesterolo operi all’interno dell’organismo e, in primo luogo, del perché si formino le placche arteriose, chiaramente spiegato nel filmato. In effetti, il colesterolo è uno dei materiali fondamentali dell’organismo ed è essenziale per una salute ottimale. È così importante che l’organismo lo produce sia nel fegato che nel cervello.
Non ci sono dubbi che il corpo abbia bisogno del colesterolo. Infatti è dimostrato che la carenza colesterolo ha un impatto nocivo, virtualmente, su ogni aspetto della salute. Uno dei principali motivi è che il colesterolo ricopre un ruolo fondamentale nella membrana cellulare. I corpo è formato da miliardi di cellule che hanno bisogno di interagire una con l’altra e il colesterolo è una delle molecole che permettono questa interazione. Per esempio, il colesterolo è un precursore degli acidi biliari, quindi, senza un livello sufficiente di colesterolo, il sistema digestivo può essere influenzato negativamente.
Il colesterolo gioca un ruolo essenziale anche nel cervello che contiene circa il 25% del colesterolo di tutto il corpo. È fondamentale per la formazione delle sinapsi, cioè le connessioni tra i neuroni, che permettono di pensare, imparare nuove cose e che formano la memoria. Infatti c’è ragione di credere che le diete ipolipidiche e/o i farmaci che abbassano il colesterolo possano provocare o favorire il morbo di Alzheimer. Bassi livelli di colesterolo sono stati collegati anche a comportamenti violenti, dovuti a modifiche negative della chimica cerebrale.
Inoltre il colesterolo è necessario per la produzione degli ormoni steroidei, inclusi gli ormoni sessuali. Anche la Vitamina D è sintetizzata grazie a una stretta relazione con il colesterolo: 7-deidrocolesterolo.
Per sottolineare ulteriormente l’importanza del colesterolo, voglio ricordare il lavoro della Dr.ssa Stephanie Seneff che lavora in collaborazione con la Weston A. Price Foundation. Una delle sue teorie è che il colesterolo si combini con lo zolfo formando il colesterolo solfato e che il colesterolo solfato concorra a fluidificare il sangue fungendo da riserva agli elettroni che si ricevono camminando a piedi nudi sul terreno (attività chiamata grounding). Lei crede che, attraverso questo meccanismo di fluidificazione del sangue, il colesterolo solfato possa fornire una protezione naturale contro le malattie cardiache. Infatti si è spinta fino a ipotizzare che le patologie cardiache siano, verosimilmente, il risultato della carenza di colesterolo - che, ovviamente, è l’esatto contrario dell’opinione comune.
Come identificare i fattori di rischio delle malattie cardiache
Come si dice nel filmato, per capire la causa delle malattie cardiache bisogna risalire alla causa dei danni alle pareti delle arterie e alle interferenze che provocano i processi patologici e la coagulazione del sangue. Se la parete endoteliale è danneggiata, si innesca il processo di riparazione che crea una "crosta". Per evitare che questa crosta si distacchi, la parete endoteliale cresce per ricoprirla provocando un ispessimento dell'area. Questo processo è quello chiamato aterosclerosi. Non c'è assolutamente alcun grasso (colesterolo) che "intasa il tubo"; piuttosto l'ispessimento della parete delle arterie è il risultato del naturale processo di riparazione del corpo. Ma, allora, cosa provoca il danneggiamento della parete delle arterie?
Uno dei principali colpevoli è lo zucchero, in particolare il fruttosio. Quindi, una dieta ricca di zuccheri, è un modo infallibile per aggiungere i disturbi cardiaci alla propria lista di potenziali problemi di salute. Contemporaneamente il valore del colesterolo totale non dice praticamente niente riguardo al rischio di malattia, a meno che non sia eccezionalmente alto (sopra 330, che potrebbe suggerire una familiarità di ipercolesterolemia, situazione che, dal mio punto di vista, sarebbe l'unica per cui sarebbe appropriato l'utilizzo di un farmaco per la riduzione del colesterolo).
I due migliori indicatori di rischio cardiaco sono:
- Il rapporto HDL/Colesterolo totale: la percentuale di HDL è un fattore di rischio cardiaco molto efficace. È sufficiente dividere il livello HDL per il colesterolo totale. Questa percentuale dovrebbe essere, idealmente, superiore al 24%. Se al di sotto del 10% è un indicatore significativo di rischio cardiovascolare.
- Il rapporto trigliceridi/HDL: questo rapporto dovrebbe essere, idealmente, al di sotto di 2.
Ulteriori fattori di rischio cardiovascolare includono:
- Il livello insulinico a digiuno: qualsiasi pasto o spuntino ricco di carboidrati come il fruttosio e i semi raffinati provocano un rapido aumento del glucosio nel sangue che deve essere compensato dall'insulina. L'insulina secreta a causa di un eccessivo consumo di carboidrati favorisce il grasso e rende molto più difficile per l'organismo perdere il peso e il grasso in eccesso, in particolare quello intorno all'ombelico, che è uno dei principali co-fattori dei disturbi cardiaci.
- Il livello glicemico a digiuno: gli studi hanno dimostrato che nelle persone con glicemia a digiuno di 100-125 mg/dl il rischio di malattie coronariche aumenta del 300% rispetto a chi ha un livello inferiore a 79 mg/dl.
- Il livello di ferro: il ferro può rappresentare uno stress ossidativo molto potente quindi, livelli eccessivi di ferro possono danneggiare i vasi sanguigni aumentando il rischio di patologie cardiache. Teoricamente bisognerebbe monitorare il livello di ferritina per assicurarsi che non sia troppo al di sopra di 80 ng/ml. Il modo migliore per ridurre questo indice, se elevato, è la donazione di sangue. Se questo non è possibile si può fare una flebotomia (salasso) che eliminerà efficacemente l'eccesso di ferro.
I farmaci a base di statine mettono a serio rischio la salute di milioni di americani
È importante evidenziare che le statine sono classificate come "farmaco in gravidanza di Categoria X" il che significa che provoca gravi anomalie congenite e non dovrebbe MAI essere utilizzato da una donna in gravidanza o che stia pianificando una gravidanza. La prescrizione è semplicemente una grossolana negligenza professionale dato che molti medici ignorano questa importante informazione che è stata divulgata recentemente.
È stato dimostrato anche che le statine aumentano il rischio di diabete attraverso numerosi meccanismi diversi. Uno dei più importanti è l'incremento dell'insulino-resistenza che può essere estremamente pericoloso per la salute. L’aumento della resistenza insulinica contribuisce agli stati infiammatori cronici e l’infiammazione è la caratteristica di molte patologie. Infatti, la crescita dell’insulino-resistenza, può provocare malattie cardiache che, ironicamente, sono, in primo luogo, la ragione principale della somministrazione dei farmaci per la riduzione della colesterolemia. Sempre l’insulino-resistenza può anche favorire “pancetta”, ipertensione, infarto, fatica cronica, scompensi tiroidei e patologie come il Parkinson, l’Alzheimer e il cancro.
In secondo luogo, le statine aumentano il rischio diabetico attraverso innalzamento della glicemia. Quando si mangiano cibi ricchi di amidi e zuccheri, parte dell’eccedenza di zucchero finisce nel fegato che, successivamente, lo immagazzina sotto forma di colesterolo e trigliceridi. Le statine agiscono impedendo al fegato di produrre il colesterolo. Di conseguenza il fegato riversa lo zucchero nel sangue aumentando la glicemia.
I tipi di diabete farmaco-indotti e il classico diabete di tipo 2 non sono necessariamente identici. Se si è sotto terapia statinica e si trovano alti livelli di zuccheri nel sangue, è possibile che sia semplicemente iperglicemia - un effetto collaterale e la conseguenza dei farmaci. Sfortunatamente, molti dottori, a questo punto, diagnosticheranno, erroneamente, il “diabete di tipo 2” e, forse, prescriveranno un altro farmaco quando sarebbe sufficiente interrompere le statine per permettere al livello di glucosio di ritornare normale.
I farmaci a base di statine interferiscono anche con altre funzioni biologiche. È estremamente importante sapere che le statine esauriscono il Coenzima Q10 del corpo rendendosi responsabili di devastanti conseguenze. Perciò, se si assumono statine, SI DEVE integrare il CoQ10 o, meglio, la sua forma ridotta, chiamata ubiquinol. Uno studio recente dell’European Journal of Pharmacology2, dimostra che l’ubiquinol recupera efficacemente i danni cellulari causati dai farmaci a base di statine simvastatin, proteggendo, di conseguenza, le cellule muscolari dalle miopatie. Un altro studio3 ha valutato i benefici dell’integrazione con CoQ10 e selenio in pazienti con miopatie associate alle statine. Nel confronto con il gruppo di controllo (placebo), il gruppo trattato ha evidenziato significative riduzioni del dolore, della debolezza muscolare, dei crampi e minor fatica.
Le statine interferiscono anche sulla via metabolica del mevalonato [ndt: HMG-CoA reduttasi] che è il canale principale del corpo per la gestione degli steroidi.
Come regolarizzare il livello di colesterolo in modo naturale
Il metodo più efficace per regolarizzare il livello di colesterolo e prevenire le malattie cardiache è attraverso la dieta e l’esercizio fisico. Ricordate che il 75% del colesterolo è prodotto dal fegato che è influenzato dal livello insulinico. Perciò, regolarizzando la curva insulinica, si regolarizza, automaticamente il colesterolo riducendo sia il rischio diabetico che quello cardiovascolare.
NON esistono farmaci che curano le malattie cardiache, dato che le cause sottostanti sono l’insulino-resistenza e i danni alle pareti delle arterie - entrambe provocate dal consumo eccessivo di zucchero, cereali e, in particolare, fruttosio. Quindi, le mie raccomandazione più importanti, per regolarizzare il colesterolo, in sicurezza, e ridurre i rischi cardiovascolari, sono:
- Ridurre cereali e fruttosio, con l’intento di eliminarli dalla dieta. Questo è uno dei modi migliori per ottimizzare i livelli insulinici il che può avere effetti positivi, non solo sul colesterolo, ma riduce anche il rischio diabetico e di patologie cardiache e gran parte delle altre malattie croniche. […].
- Abbondare con i acidi grassi essenziali omega-3 di origine animale di alta quantità, come l’olio di krill, ridurre il consumo acidi grassi omega-6 processati (grassi trans, oli vegetali) per bilanciare il rapporto tra omega-3 e omega-6.
- Inserire cibi sani per il cuore nella dieta, come olio d’oliva, cocco e olio di cocco, prodotti caseari biologici grezzi e uova, avocado, noci e semi grezzi e carne biologica di animali al pascolo.
- Ottimizzare i livelli di vitamina D attraverso una corretta esposizione al sole o utilizzando un lettino abbronzante sicuro.
- Ottimizzare la flora batterica intestinale, infatti recenti ricerche rivelano che l’equilibrio batterico intestinale può influire anche sulla predisposizione alle malattie cardiache.
- Allenarsi tutti i giorni. Inserire esercizi di Peak Fitness che ottimizzano la produzione dell’ormone umano della crescita (HGH).
- Camminare a piedi nudi per connettersi alla terra. La mancanza di grounding ha molto a che fare con l’incremento delle malattie attuali che causano processi infiammatori nell’organismo. Il grounding fluidifica il sangue riducendone la viscosità. Virtualmente ogni aspetto delle malattie cardiovascolari è stata correlata a un’alta viscosità del sanguigna. Quando si effettua il grounding al terreno, il potenziale zeta si alza rapidamente, il che significa che i globuli rossi hanno una carica superficiale più alta aumentandone la separazione. Questo fluidifica il sangue facilitandone il flusso. Respingendosi l’un l’altro, hanno una minor tendenza a agglomerarsi in emboli.
- Evitare gli eccessi di fumo e di alcolici.
- Dormire abbondantemente.
Novantanove su 100 persone non hanno bisogno delle statine
La probabilità che si assumano statine senza averne veramente bisogno è molto alta - maggiore di 100 a 1. In base alle mie analisi, l’UNICO sottogruppo che potrebbe beneficiarne è quello dei nati con un difetto genetico chiamato ipercolesterolemia familiare, che rende resistenti ai sistemi tradizionali di normalizzazione del colesterolo.
Bisogna ricordare che l’organismo HA BISOGNO di colesterolo per la produzione della membrana cellulare, di ormoni, di vitamina D e degli acidi biliari che favoriscono la digestione dei grassi. Il colesterolo favorisce nel cervello la formazione della memoria ed è vitale per le funzioni neurologiche. Ci sono anche prove importanti che livelli troppo bassi di colesterolo AUMENTANO rischio di cancro, perdita di memoria, morbo di Parkinson, squilibri ormonali, infarto, depressione, suicidio e comportamenti violenti.
Le Statine non hanno proprio alcuna efficacia sulla riduzione del rischio delle malattie cardiache. Infatti, questa classe di farmaci, può aumentare il rischio di patologie cardiache - specialmente se non si assume contemporaneamente l’Ubiquinol (CoQ10) per attenuare l’impoverimento di CoQ01 provocato dal farmaco.
Sapere che il colesterolo alto NON è la causa di malattie cardiache permette di concentrarci sulle vere cause di questa condizione potenzialmente letale. Come sopra descritto, principali colpevoli sono le scelte di stile di vita scadenti, come il consumo eccessivo di zuccheri, la vita sedentaria, la scarsa esposizione al sole e la mancanza di grounding. Queste sono tutte azioni sotto il controllo di ognuno e che non costano molto (se non, addirittura, niente) per metterle in pratica.
Fonti:
- 1 Nutrition 1997 Mar;13(3):250-2
- 2 European Journal of Pharmacology April 24, 2013
- 3 Canadian Journal of Physiology and Pharmacology 02/2013; 91(2):165-70
Tratto da:
http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2013/05/11/statin-nation.aspx