Se già al mattino manca lo sprint per iniziare la giornata e la mente resta lenta e assonnata a lungo, potrebbe essere il caso di rivedere le proprie abitudini alimentari perchè probabilmente le scorte di ferro sono troppo ridotte.
Qualche chilo di troppo, scarca concentrazione e poca energia: tre segnali comuni, che rendono più faticosa la giornata già fitta di impegni di lavoro e familiari. Secondo gli esperti, chili di troppo, spossatezza e poca energia mentale potrebbero essere i campanelli di allarme di una mancanza di ferro e di alcune vitamine del gruppo B.
Sovrappeso e carenze sono il risultato di una dieta squilibrata, povera di alimenti nutrienti e ricca di calorie "vuote", ossia di bibite, dolci e altri cibi che contengono tanti grassi e/o zuccheri, ma non apportano nutrienti essenziali. Insomma, tanti piccoli errori che, giorno dopo giorno, alimentano i rotolini di grasso e la mancanza di ferro, esponendo al rischio di anemia.
Un allarme lanciato dai risultati di una recente ricerca: in Italia, infatti, anemia e carenza di ferro sono due disturbi diffusi anche tra le ragazzine.
PREVENIRE L'ANEMIA A TAVOLA
Prevenire a tavola chili di troppo e carenze di nutrienti come ferro e vitamine che ne favoriscono l'assorbimento (vitamina C) o che, invece, assicurano la corretta produzione di globuli rossi (vitamine B9 e B12) è l'obbiettivo di un menù light, che favorisce una perfetta forma psicofisica e allontana anche il rischio di anemia legata alla mancanza di ferro.
Questo minerale è il costituente principale dell'emoglobina, una proteina dei globuli rossi che trasporta l'ossigeno per poi cederlo ai tessuti. La carenza di ferro (sideremia), perciò, è causa di scarsa ossigenazione e di una minore produzione di globuli rossi (eritrociti).
Per gli esperti, comunque, si parla di anemia solo quando i valori di emoglobina sono al di sotto di 13 g/dl nell'uomo e di 12 gr/dl nella donna. Per scoprirlo è sufficiente effettuare un semplice esame del sangue, l'emocromo.
In tutti gli altri casi, si tratta di una carenza di ferro, ossia di una situazione più lieve, che si può riequilibrare intervenendo sull'alimentazione e adottando una dieta ben bilanciata.
SERVONO ANCHE LE VITAMINE B9 e B12
Per la corretta formazione dei globuli rossi, oltre al ferro servono la vitamina B12 e la B9, detta anche acido folico, folato o folacina. Sono entrambe indispensabili e la loro carenza è responsabile della cosiddetta "anemia perniciosa". Queste due sostanze, infatti, non vengono prodotte dall'organismo in modo autonomo e devono perciò essere ricevute con l'alimentazione.
La vitamina B9 è contenuta soprattutto nel fegato, ma si trova in abbondanza anche in: legumi, cereali, alcuni tipi di frutta (limoni, kiwi e fragole) e di verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi e lattuga).
La più rara B12, conosciuta anche come vitamina energizzante e antifatica, si trova nel fegato; buone fonti di questo nutriente sono anche il lievito di birra, le vongole, le ostriche, il polpo, lo sgombro e i cereali fortificati.
NON DEVE MANCARE LA VITAMINA C
La vitamina C è un potente antiossidante, in grado di rafforzare il sistema immunitario (di difesa) e di favorire l'utlizzo dei grassi, combattendo il sovrappeso. E' poi indispensabile per assimilare il ferro e, inoltre, aiuta a sopportare al meglio le conseguenze dello stress psicofico.
Tuttavia l'organismo umano, a differenza di quello vegetale e animale, non ha la capacità di produrre l'acido ascorbico che invece si trova in natura, soprattutto in frutta, verdura e ortaggi.
La razine minima raccomandata dall'Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) è di 60 mg.
(tratto da Viversani e Belli n.21 -2011)