Si chiama stomatite, è un'infiammazione del cavo orale e colpisce le mucose, le gengive, il palato, la parte interna delle guance e le labbra. Chiunque può andare incontro a questo fastidioso disturbo, soprattutto se l'igiene orale scarseggia o è eseguita scorrettamente.
E in effetti, considerando la varietà di cause che possono portare alla stomatite, l'unica arma davvero efficace per prevenirla è proprio una buona pulizia della bocca.
Lavarsi i denti almeno due volte al giorno spazzolandoli per tre minuti, utilizzare filo interdentale o scovolino ogni sera, sottoporsi a una visita odotoiatrica una volta all'anno e a una seduta di igiene orale professionale ogni sei mesi-un anno, costituiscono le regole base per avere una bocca sana. In ogni caso, l'odontoiatra va consultato se l'infiammazione dura da più di 15 giorni.
PUO' ESSERE GENGIVITE
Nel 70-80% dei casi l'infiammazione in bocca è d dovuta alla gengivite. Alla base c'è quasi sempre un utilizzo scarso o scorretto dello spazzolino, che favorisce prima la formazione di placca batterica e poi, se questa non viene rimossa al più presto, di tartaro. Le gengive sono arrossate e gonfie, ma il principale campanello di allarme è il loro sanguinamento, soprattutto quando si lavano i denti. Per guarire è necessario migliorare l'igiene orale e poi, se il tartaro si è già formato, sottoporsi a una seduta di igiene dentale professionale per rimuoverlo.
Il rischio, altrimenti, è la parodontite, problema di cui soffre in forma lieve il 20-30% delle persone, in forma grave il 10-15%. L'infiammazione si etende anche alle strutture di sostegno del dente dando luogo alla formazione, tra il dente e la gengiva che con il tempo si ritira, di tasche parodontali, veri e propri ricettacoli di batteri. Se non si corre ai ripari per tempo, l'osso sottostante viene progressivamente distrutto, il dente di conseguenza diventa mobile e alla fine cade.
MAGARI E' COLPA DELL'HERPES SIMPLEX
Abbastanza comuni sono le infezioni erpetiche della bocca, causate nel 90% dei casi dall'Herpes simplex di tipo 1 e nel 10% dal quello di tipo 2.
Si trasmette attraverso la saliva, il contagio avviene generalmente durante l'infanzia e la prima volta si manifesta con dolore alla bocca, che appare arrossata e gonfia e si associa in genere a febbre e inappetenza. Una volta nell'organismo, il virus rimane latente nei gangli nervosi per poi risvegliarsi ogni volta che le difese naturali sono più basse, per esempio dopo un'influenza o una lunga esposizione al sole, durante il flusso mestruale o dopo una cura odontoiatrica. Le recidive compaiono sotto forma di Herpes Labialis, con vescicole a grappoli sulle labbra e l'infezione dura tra i 7 e i 15 giorni.
PUO' DIPENDERE DA UNA CANDIDOSI ORALE
I più la conoscono come mughetto, ma il suo nome corretto è candidosi orale e colpisce, oltre ai neonati, i portatori di protesi mobili che non si lavano bene i denti o che hanno subito traumu ripetuti in bocca.
Provocato dalla proliferazione di un fungo che abita normalmente nella mucosa della bocca, la Candida albicans, questa infezione può essere scatenata anche da un uso prolungato o un abuso di alcuni farmaci come antibiotici, corticosteroidi, antisettici topici. Piccole chiazze bianche cremose, gonfiore e arrossamento delle mucose sono i sintomi principali. La candidosi può manifestarsi anche come cheilite angolare, caratterizzata da ragadi dolorose agli angoli della bocca, più frequente in chi porta protesi incongrue (inadatte) o negli anziani senza denti. Si cura con antimicotici, come la nistatina o il miconazolo, da applicare sulle aree infette o da prendere per bocca, per un mese circa, più volte al giorno.
FORSE SI TRATTA DI AFTE
Quando l'nfiammazione in bocca è caratterizzata da dolorose ulcere rotondeggianti od ovali, con un fondo giallo grigiastro e un alore rosso attorno, potrebbe trattarsi di afte. E' un problema abbastanza frequente, che riguarda il 10-30% degli italiani e che nella forma più diffusa, in cui le afte hanno dimensioni comprese tra due e sei millimetri, guarisce spontaneamente in una settimana. Non se ne conoscono con certezza le cause, ma un certo ruolo sembrano giocarlo la familiarità, alcuni cibi considerati irritanti per le mucose come i pomodori o la frutta secca, gli stress fisici e psicologici e le modificazioni ormonali legate al ciclo mestruale. Cure vere e proprie non ne esistono, ma per accelerare la guarigione e lenire il dolore si può ricorrere a gel, spray o cerotti che estratto di aloe vera, che agiscono creando una pellicola immediata che isola l'afta e la protegge dal contatto con la lingua, la saliva, e il cibo. Per impedire invece la sovrainfezione batterica, sono utili sciacqui con colluttori a base di clorexidina o l'applicazione della stessa sostanza sotto forma di gel.
IL FUMO HA IL SUO PESO
Tra i danni del fumo c'è anche il suo potere di infiammare le mucose della bocca, dando origine nei forti fumatori a una stomatite nicotinica e di favorire la proliferazione batterica nel parodonto, tanto che può condizionare negativamente l'evoluzione della parodontite.
Non deve trarre in inganno il fatto che le gengive di chi fuma sanguinano meno: è solo perchè la nicotina ha un azione vasocostrittrice.
I fumatori poi rispondono meno alle terapie parodontali in genere perchè, oltre ad avere un ridotto afflusso sanguigno ai tessuti, le loro difere sono più basse del normale.
(tratto da: Come Stai - Marzo 2012)