l'Escherichia coli continua a fare vittime, ma in Italia si sta sperimentando una soluzione per prevenire questa infezione.
L'escherichia coli è un batterio che normalmente vive nell'intestino umano, senza creare problemi. Quando prende il sopravvento sugli altri germi che costituiscono la normale flora batterica intestinale, o quando si viene a contatto con particolari tipi di Escherichia coli, si possono manifestare disturbi fastidiosi e malattie da non sottovalutare. In particolare, i ceppi "cattivi" più diffusi sono quelli enterotossici (Echerichia 0157, 0124, 0143, 0164), capaci di produrre una tossina che provoca lesioni a livello intestinale, causando forme di diarrea, anche con la presenza di sangue nelle feci.
Il batterio "killer" è l'Escherichia coli 010, diventato famoso negli ultimi mesi per aver provocato quasi 3mila casi in infezione in Europa e 30 decessi. Oltre a causare diarrea e dolori addominali, può scatenare la cosiddetta sindrome emolitica-uremica.
Questa sindrome causa la rottura dei globuli rossi e danni renali a volte così importanti da rivelarsi fatali. Esistono anche ceppi capaci di provocare la meningite nei neonati e nei bambini piccoli (Escherichia coli K1). I batteri provenienti dall'intestino possono, inoltre, infettare le vie urinarie dando origine a cistiti e uretriti. Non a caso l'Escherichia coli è responsabile di circa l'80% di queste forme.
Anche il principale responsabile della "diarrea del viaggiatore" è l'Escherichia coli. Anche se nella maggior parte dei casi si tratta di un malessere lieve, non mancano le situazioni in cui i fastidi proseguono anche per 10 giorni o causano disturbi particolarmente "forti", come la presenza di scariche diarroiche sanguinolente.
Le vie di contagio
Le forme enterotossiche di Escherichia coli che causano la diarrea del viaggiatore e la sindrome emolitica-uremica di queste ultime settimane, si trasmettono per via oro-fecale, vale a dire attraverso acqua e alimenti contaminati con il batterio. In pratica, ciò significa che ci si può infettare bevendo dell'acqua contaminata o mangiando cibi che siano stati lavati con acqua sporca. "Questa epidemia - ha dichiarato Ferruccio Fazio, ministro della Salute - non si propaga da persona a persona". Le forme di cistite e uretrite dovute a Escherichia coli, invece, si diffondono per il passaggio all'apparato urinario dei germi normalmente presenti nell'intestino.
Per Evitare gli altri disturbi
Per prevenire le cistiti dovute a Escherichia coli, nelle donne si consiglia sempre di lavare le parti intime procedendo da davanti verso dietro, per evitare che germi provenienti dall'intestino riescano a penetrare nell'apparato urinario o genitale. Per limitare il rischio di trasmissione dei germi cattivi nei bambini più piccoli, il consiglio è quello di lavarsi bene le mani prima di prenderli in braccio e di evitare il più possibile di frequentare ambienti con molte persone (per esempio centri commerciali, mezzi pubblici), almeno per i primi 2-3 mesi di vita dei neonati.
Le cure più efficaci
Le cure per le forme più serie di infezioni da Escherichia coli 0104 prevedono il ricovero in ospedale. Non sempre, invece, servono gli antibiotici che potrebbero paradossalmente favorire il rilascio della tossina nell'intestino.
Per la diarrea del viaggiatore, la prima cosa da fare è consumare molti liquidi per reintegrare quelli persi con le feci liquide. Bisogna bere molta acqua, dare spazio alle minestre e mangiare frutta per reintegrare le vitamine. Se il disturbo non passa da solo nel giro di un paio di giorni, può essere necessario prendere degli antibiotici (per esempio rifampicina), dietro consiglio del medico. Se si parte per un viaggio a rischio, si può chiedere al proprio medico di prescrivere degli antibiotici da portare con sè e da prendere solo in caso di necessità.
Per curare la cistite da Escherichia coli, il medico può prescrivere antibiotici a base di amoxicillina e acido clavulanico.
Nelle forme di meningite nei bambini è necessario il ricovero in ospedale.
Le cure sono a base di antibiotici che vengono individuati dai medici a seconda dei casi.
Come prevenire le complicanze più serie
"Non ha alcun senso non mangiare frutta e verdura e non ha alcun senso fare ulteriori controlli in Italia, ad eccezione di quelli di routine", ha detto il ministro della salute, Ferruccio Fazio. D'altra parte anche l'Organizzazione mondiale della sanità al momento non raccomanda restrizioni al commercio di frutta e verdura. Per evitare il più possibile il rischio di entrare in contatto con l'Escherichia coli 0104, è importante seguire alcune semplici norme igieniche quando si maneggiano o si mangiano frutta e verdure crude. Innanzitutto è necessario lavare con acqua e sapone le mani prima di toccare gli alimenti e dopo che si è finito di manipolarli. In particolare, bisogna lavare le mani quando si passa da un alimento all'altro.
Lavare la frutta che non si sbuccia e la verdura che si consuma cruda (cetrioli, pomodori, carote, soia), con abbondante acqua corrente, possibilmente tiepida, strofinando con cura. In questo modo si eliminano i residui di tossina eventualmente presenti sui vegetali riducendo sensibilmente il rischio di ammalarsi.
Si studia un rimedio "universale"
Attualmente non esiste un vaccino efficace contro tutte le forme di Escherichia coli che possono provocare malattie. Questo perchè ci sono molte forme "cattive" del germe e sino ad ora è stato impossibile trovare un vaccino in grado di proteggere contemporaneamente da tutte quante.
Le ultime ricerche , pubblicate lo scorso anno sulla rivista scientifica "Proceedings of the national academy of sciences", ed eseguite da ricercatori italiani, lasciano però ben sperare in questo senso. Analizzando il patrimonio genetico di moltissimi ceppi di Escherichia coli, i ricercatori hanno individuato nove porzioni del batterio (antigeni), che si trovano in tutti i ceppi "cattivi" e che possono stimolare l'azione del sistema di difesa contro questo germe.
In parole semplici, questo significa che gli antigeni presenti su tutti i ceppi "cattivi" potrebbero essere impiegati in un vaccino universale che proteggerebbe da tutte le forme di Escherichia coli che possono provocare malattie.
Per ora le ricerche sul vaccino sono ancora a livello sperimentale (si sono ottenuti successi sui topi) e probabilmente richiederanno qualche anno prima di ottenere un prodotto stabile e davvero efficace. Si tratta però di una strada interessante per la prevenzione delle principali malattie dovute all'Escherichia coli.
(tratto da Viversani e belli n. 25 2011)