E' il più comune disturbo della vista e negli ultimi anni, complice la diffusione della tecnologia, si manifesta sempre più spesso. Per invertire la tendenza, occorre intervenire sullo stile di vita.
Stare all'aira aperta fa bene alla vista: non si tratta di una semplice supposizione, ma è una certezza verificata da uno studio dell'università di Cambridge. Analizzando i dati raccolti su 10.400 bambini e adolescenti in otto diverse ricerche, gli studiosi inglesi sono arrivati alla conclusione che chi da piccolo ha trascorso molto tempo alla luce del sole, corre un minore rischio di diventare miope.
Un difetto in aumento rispetto al passato
Lo studio dell'Università di Cambridge è stato presentato a fine ottobre a Orlando, in Florida, al 115° incontro annuale dell'accademia americana di Oftalmologia, la più grande associazione americana di oculisti e una delle maggiori al mondo.
I ricercatori inglesi sono partiti dalla constatazione che in diversi paesi la miopia è più comune oggi che negli anni settanta; per esempio, in Asia ne soffre l'80% della popolazione. Il fattore scatenante sembra da attribuire al cambiamento dello stile di vita rispetto a qualche decennio fa, all'uso di nuovi apparecchi, alle tecnologie che all'epoca non esistevano o erano meno diffuse.
Si vede male da lontano
La miopia è il difetto della vista più diffuso al mondo. In Italia ne soffre il 25% della popolazione. Le cause già note del problema sono in gran parte genetiche, legate all'ereditarietà (genitori, nonni o antenati miopi) e al gruppo etnico di appartenenza, che può essere più o meno incline a svilupparlo.
La miopia (in termini medici "vizio di refrazione") è un difetto della vista che fa vedere male da lontano, mentre la visione da vicino è buona. Ciò accade perchè i raggi luminosi provenienti dagli oggetti distanti vengono messi a fuoco non sulla retina, come nell'occhio normale, bensì davanti a essa, da dove poi divergono e formano un'immagine sfocata.
In genere, si manifesta negli anni della scuola elementare o delle medie, aumenta durante l'adolescenza e tende a stabilizzarsi a 20-25 anni. Le persone miopi spesso strizzano gli occhi e socchiudono le palpebre perchè cercano di mettere a fuoco gli oggetti lontani. Infatti, maggiore è la miopia, minore è la distanza del fuoco. Il grado di miopia si misura in diottrie; può essere lieve (se mancano dalle 0,5 alle 3 diottrie), media (3- 6,5 diottrie), elevata (dalle 7 diottrie in poi). Se a una persona mancano 3 diottrie significa che riesce a vedere da 7 metri di distanza la stessa lettera che un occhio non miope distingue da 10 metri. Le diottrie mancanti possono essere di grado diverso da un occhio all'altro nella stessa persona.
TV e computer accentuano il problema
Finora era noto che utilizzare a lungo computer e televisione potesse causare fastidi agli occhi, come bruciore, arrossamento, sindrome dell'occhio secco per diminuito ammiccamento, senso di affaticamento oculare, annebbiamenti visivi momentanei.
Alcuni studi avanzano l'ipotesi che la miopia potrebbe insorgere quando gli occhi compiono molta attività da vicino, soprattutto alla luce artificiale, perchè i muscoli preposti alla visione, se impiegati principalmente sulle brevi distanze come per guardare la tv o lo schermo del pc, perderebbero elasticità e il campo visivo diminuirebbe (gli oggetti lontani si vedrebbero in maniera sfocata).
Se per i lavoratori alcune norme di prevenzione sono state stabilite dalla legge che tutela la salute sui luoghi di lavoro (come fare una pausa di un quarto d'ora ogni due ore se si lavora al pc). i più esposti restano i bambini. Alcuni genitori lasciano i figli di fronte allo schermo anche diverse ore consecutive, approfittando dell'intrattenimento offerto ai piccoli dalla tv per poter svolgere le loro attività.
LA LUCE DEL SOLE AMPLIA IL CAMPO VISIVO
L'università australiana di Sidney era giunta a conclusioni simili nel 2008, concentrandosi sul corretto stile di vita, a cui concorrono anche l'attività sportiva e una sana alimentazione.
Analizzando oltre quattromila bambini (1765 di sei anni e 2367 di dodici) gli oculisti avevano notato che quanto più intensa è la quantità di luce solare a cui si è esposti, tanto maggiore è la profondità del campo visivo, ossia la distanza a cui si mette a fuoco; in particolare, nei dodicenni si riscontrava un grado minore di miopia se praticavano da tempo attività fisica.
A Boston, in Massachussets, la scuola di Optometria ha analizzato 147 giovani tra i sei ei diciotto anni. E' emerso che i ragazzi miopi trascorrono meno ore alla settimana (dalle sei alle otto circa) all'aria aperta o praticando sport e guardano più spesso la televisione (nove-tredici ore), mentre i non miopi arrivano fino alle unidici ore fuori casa, guardando la tv al massimo nove ore alla settimana.
In Cina un recente studio ha preso in considerazione ottanta bambini miopi tra i sette e gli undici anni. A quaranta di loro è stato chiesto di trascorrere meno di 30 ore alla settimana in attività che prevedono la visione da vicino (tv, pc, giochi elettronici) e più di 14 ore all'aperto. Dopo due anni, i bambini hanno sviluppato meno miopia degli altri 40 che non avevano seguito tali regole.
PER I BAMBINI, MENO PC E PIU' GIOCHI FUORI CASA
Secondo gli studi svolti, una giusta esposizione alla luce solare consentirebbe di ridurre del 2% il rischio di essere colpiti dalla miopia, per ogni ora trascorsa in più fuori casa.
La visione è più nitida all'aria aperta perchè la pupilla si contrae alla luce e la retina èn stimolata a rilasciare dopamina, un neurotrasmettitore che rallenta o blocca l'allungamento del bulbo oculare, tipico di chi soffre di miopia (nella quale la messa a fuoco avviene più avanti del dovuto).
In media, invece, i bambini miopi stanno all'aperto soltanto due ore e tre quarti alla settimana, trascorrendo molyo più tempo in casa di fronte a televisione, pc e videogiochi. Il tempo è dunque insufficiente per il benessere dei loro occhi.
LA RICERCA CONTINUA
Per fornire raccomandazioni chiare e ufficiali su corretti stili di vita, ci sarà bisogno di ulteriori studi. Le ricerche in corso stanno prendendo in considerazione i dati incrociati di più studi per capire quali comportamenti, tra quelli individuati come benefici per la vista, siano più efficaci e quali meno. Oltre alla corretta alimentazione, occorre stilare delle linee guida che precisinoper quanto tempo durante la settimana sia preferibile stare all'aria aperta, di quanto sia utile aumentare l'uso della vista da lontano e di quanto, invece, sia necessario ridurre il tempo di fronte al monitor per migliorare la visione e ridurre il rischio di miopia.
(di Corinna Corneli con la consulenza del Dr. Marchione, specialista in Oculistica o Oftalmologia pediatrica a Roma, tratto da Viversani e Belli n.49 2011)