Allo sbiancamento dei denti non ricorrono più soltanto le star. Ma è meglio rivolgersi al dentista o fare da soli?
Secondo i dati presentati al recente congresso dell'Associazione igienisti dentali italiani, ogni anno in Italia circa 45 mila persone si sottopongono a un trattamento professionale di sbiancamento dei denti presso gli studi degli igienisti dentali. E almeno altrettanti sarebbero coloro che si rivolgono a persone non qualificate, i cosiddetti "abusivi", per ricevere le stesse cure.
Un fenomeno in crescita, segno dell'attenzione sempre maggiore riservata dagli italiani alla brillantezza del sorriso.
SI AGISCE SULLA DENTINA
Per sbiancamento si intende un trattamento in grado di agire sulla dentina (la parte responsabile della colorazione dei denti), rendendo la superficie esterna dei denti più bianca e lucente. Le metodiche di sbiancamento possono essere raggruppate in due grandi gruppi: quelle domiciliari, che possono essere eseguite dalla persona stessa e quelle professionali, effettuate solo da un igienista dentale o da un dentista. "Procedura domiciliare, però, non deve essere sinonimo di procedura totalmente fai da te. Anche quando si opta per questa soluzione è essenziale una visita di controllo preliminare da parte di un professionista. Infatti, occorre sapere che talvolta lo sbiancamento è controindicato e per questo non va mai sottovalutato" avverte la dottoressa Marialice Boldi, igienista dentale e presidente dell'Associazione igienisti dentali italiani.
MEGLIO ASPETTARE CON AFTE E GENGIVITI
In linea generale, è meglio non procedere con lo sbiancament dei denti in caso di forte sensibilità dentale e di smalto troppo sottile: questo trattamento, infatti, qualunque tecnica si scelga, provoca sempre una certa sensibilità, per cui la potrebbe acuire nel caso in cui essa sia già presente.
"Ci sono anche altre controindicazioni di massima, che vanno valutate dallo specialista. Per esempio, in caso di gengiviti, ossia infiammazioni delle gengive e di paradontiti, le infiammazioni dei tessuti paradontali, in genere si preferisce rimandare lo sbiancamento, prescrivendo prima cure mirate alla risoluzione della malattia di base- Anche la presenza di afte e altre affezioni delle mucose costituiscono una controindicazione alla procedura" chiarisce la dottoressa Boldi.
Da ricordare, inoltre, che lo sbiancamento non può essere effettuato nei minori di 18 anni (sta per essere emessa una direttiva in questo senso) poichè la dentina e la camera pulpure sono ancora in via di formazione: non esistono evidenze scientifiche sull'innocuità del trattamento in questi casi, si preferisce evitarlo in via precauzionale. Lo sbiancamento è sconsigliato, poi, nei forti fumatori, non tanto per ragioni mediche, ma piuttosto per questioni di carattere pratico ed economico: anche se si ottiene un buon risultato, nel giro di poco tempo si ritorna alla situazione di partenza, a meno che non si rinunci alle sigarette.
Infine, devono valutare con attenzione l'utilità del trattamento le persone che hanno otturazioni nel settore frontale dele arcate. Infatti, lo sbiancamento non ha effetto su di esse, ma solo sul resto del dente. Quindi, in sostanza, la situazione può peggiorare: l'otturazione rimane dello stesso colore, spiccando rispetto al sorriso sbiancato.
A CIASCUNO LA SUA TECNICA
Il controllo dal professionista non serve solamente per stabilire se si può procedere con lo sbiancamento, ma anche per individuare la tecnica più adatta al caso specifico. "In linea generale, i risultati migliori e più rapidi si ottengono con le metodiche professionali, ma questo non significa che l'igienista e il dentista sconsiglino sempre quelle domiciliari.
La decisione va presa di comune accordo con la persona, tenendo conto anche delle sue motivazioni ed esigenze" spiega la specialista. Chi vuole ottenere risultati rapidi e sa di non avere molto tempo da dedicare alla cura dei denti, per esempio, è il candidato ideale per le metodiche professionali. Anche in caso di situazioni compromesse è meglio optare per le sedute dal professionista.
Al contrario, una persona collaborativa e costante, con un colore dei denti non troppo compromesso, può essere indirizzata anche verso i trattamenti casalinghi. "in questo caso, compito del professionista è spiegare nel dettaglio come bisogna procedere: molti, infatti, sbagliano, applicando per esempio il prodotto troppo frequentemente. Per avere buoni risultati e non rischiare di ottenere un effetto innaturale e di provocare sensibilità dentinale, invece, bisogna attenersi scrupolosamente alle indicazioni dell'esperto" aggiunge la dottoressa Boldi.
DAI DENTIFRICI ALLE STRISCIE
Ma in che cosa consistono esattamente le tecniche di sbiancamento? "Quelle domiciliari fai da te prevedono l'uso di prodotti a basso contenuto di periossido di idrogeno o di carbamide. Si tratta di due sostanze a effetto sbiancante: agiscono sulla dentina, dove rilasciano ossigeno e disgregano il pigmento che dà il colore ai denti riuscendo a sbiancarli" spiega l'esperta. Questi prodotti si possono acquistare in farmacia o nella grande distribuzione, senza necessità di ricetta medica. Ne esistono di vari tipi: dentifrici, gomme, gel da applicare mediante stick, applicatori, strisce di materiale acrilico. "In tutti i casi, in genere, vanno usati per alcuni giorni di seguito: i risultati iniziano a essere visibili dopo alcune applicazioni e migliorano con il procedere del trattamento. Non sono mai paragonabili, però a quelli delle tecniche professionali perchè, per non causare problemi, contengono sostanze sbiancanti solo a basse concentrazioni" specifica la dottoressa Boldi. Non bisogna commettere l'errore di usarli con una frequenza maggiore o per un tempo più lungo di quelli indicati dal medico e sulla confezione, perchè non si otterrebbero risultati migliori, ma di contro, si rischierebbe di rendere i denti troppo sensibili.
A CASA COME DAL MEDICO
Oltre alle tecniche domiciliari fai da te, esistono anche trattamenti da fare a casa, ma preparati e prescritti dallo specialista. Si tratta del cosidetto "studio-home", letteralmente studio-casa. Lo specialista prende le impronte delle arcate dentali della persona e sulla base di queste prepara delle mascherine preformate, che si adattano prefettamente alla sua bocca. Quindi, fornisce un gel sbiancante a vase di periossido di idrogeno o carbamide a media concentrazione. La persona utilizza il kit a casa: riempie le mascherine di gel e poi le indossa per il tempo e secondo le modalità indicate dal professionista. In genere, le mascherine vanno utilizzate per circa un'ora al giorno per un paio di settimane.
LA NUOVA SOLUZIONE
Da pochissimi mesi è disponibile un altro tipo di trattamento studio-home a base di collutori e spray. "La persona deve procedere innanzitutto con uno sciacquo preparatorio, costituito da collutorio che ha la funzione di enfatizzare l'zione dello spray sbiancante e che va spruzzato in un secondo momento sui denti attraverso un boccaglio. Infine, si esegue un risciacquo finale con un altro colluttorio, che serve per fissare il colore e desensibilizzare i denti" racconta l'esperta. Il Kit è venduto solo negli studi professionali e, in genere, viene proposto solo a individui selezionati, in grado di seguire le istruzioni fornite dall'operatore. Nove-dieci trattamenti consecutivi permettono di ottenere buoni risultati.
PER ALCUNI GIORNI NO AI CIBI COLORATI
Tutti i trattamenti di sbiancamento dentale sono indolori e non provocano fastidi. Occorre ricordare però che possono rendere denti e gengive più sensibili per qualche giorno. Ecco perchè è utile non mangiare cibi troppo acidi nele ore successive, come agrumi e pomodori, che potrebbero risultare aggressivi nei confronti del tessuto dentario appena trattato.
Nei due-tre giorni successivi, inoltre, è meglio evitare di consumare cibi e bevande colorate: i denti, infatti, possono rimanere più porosi per qualche giorno quindi c'è il rischio che assorbano più facilmente quanto ingerito.
COSTI
Per quanto riguarda i costi, ovviamente dipende moltissimo dal tipo di tecnica scelta e anche dallo studio al quale ci si rivolge. Le procedure fai da te costano pochi eruo, quelle studio-home sui 150-200 euro, mentre per quelle professionali si va dai 350 ai 500 euro.
(tratto da ComeStai - Dicembre 2011)